RICETTE

Da piccolo ho vinto un campionato di costolette alla milanese: non so quante ne ho mangiate, so solo che non ero stato benissimo quella notte. Ma l’amore per la ‘milanese’ è qualcosa che va molto indietro nel tempo. Negli anni ho imparato a cucinarla (non è facile) e a rispettarla molto di più, e soprattutto ad usare gli ingredienti ideali per farne un piatto eccezionale. C’è tempo per discutere sulle origini della costoletta, sui paragoni con la Wienerschnitzel: in questo momento bisogna solo capire come prepararla.
Tenetevi forte. La New York Cheesecake è uno dei dolci più iconici che ormai troviamo in quasi tutti i ristoranti del mondo: una base di biscotti e burro e una parete di crema di uova e formaggio. Ci vorrà un po’ di impegno e parecchi latticini ma il risultato sarà astronomico.
Ci sono pochi piatti che ti risolvono le giornate come una frittura di pesce. Tutto svanisce all’improvviso dopo aver addentato un pezzo di calamaro croccante con un bicchiere di vino bianco. Come tutte le ricette con pochi ingredienti basta qualche accorgimento per rendere il piatto infallibile, a partire dal procurarsi un calamaro freschissimo.
Uno dei piccoli piaceri della vita è avere il tempo e la voglia di andare presto di mattina ai mercati rionali e guardare cosa offrono di bello i vari banchi. Mi faccio attrarre spesso dal colore del tonno. Quando è fresco direttamente dal mercato è impareggiabile, verifichiamo sempre che sia stato abbattuto visto che per questo piatto deve essere lievemente scottato, poi con l’accompagnamento di una crema alla mozzarella di bufala insaporita con il wasabi e una salsa al prezzemolo, il risultato sarà di assoluto godimento.
Che dire. Forse il sandwich più famoso del mondo. C’è chi dice che sia un acronimo (Chicken Lettuce Under Bacon), c’è chi narra che semplicemente sia nato in una clubhouse di qualche elegante country club americano. Praticamente oggi si trova in qualsiasi ristorante, pub, in tutti i bar a bordo piscina del mondo servito insieme a una porzione di patatine fritte. Purtroppo solo alcuni sono del livello richiesto per questo tipo di sandwich, soprattutto a causa del pane che va preparato assolutamente in casa.
Chi ha la mia età può essere che sia cresciuto con il mito del Kentucky Fried Chicken, onnipresente in quasi tutti i film americani che guardavamo al cinema ma impossibile da raggiungere. Sarebbe arrivato in Italia solo venti anni dopo. Dal vivo però l’esperienza era molto diversa, l’odore di frittura aleggiava per vari quartieri e l’esperienza dentro il locale era, diciamo, da rivedere.
Lo ammetto. Ho un debole per il pesto, soprattutto quando arriva la fine dell’estate comincio a far fuori tutto il basilico che ho prima che le temperature si abbassino. Per molti il pesto è sinonimo di trofie, ma per me il piatto da fare almeno un paio di volte ogni estate sono le lasagne, un piatto sicuramente più elaborato (la pasta la facciamo in casa ovviamente) ma che ti da una quantità esponenziale di soddisfazione, quando il pesto si combina con la besciamella, la pasta fresca croccante, il parmigiano reggiano e i pinoli. Da provare almeno una volta.
Eh si. Il tiramisù è forse uno dei piatti di maggior disputa in Italia, ognuno ne reclama l’origine e ognuno pensa di farlo in modo impeccabile, ci sono i fan dei pavesini e dei savoiardi e c’è chi mette solo i tuorli e non i bianchi. L’unica certezza è che, aldilà degli ingredienti scelti, la preparazione in casa del tiramisù è estremamente semplice e batte in modo inequivocabile tutti i tiramisù che troverete nei bar o in molti ristoranti.
Non c’è niente di meglio in una serata di autunno di una zuppa di cipolle alla francese, dentro una cocotte di ceramica, per richiamare l’atmosfera di un bistrot parigino, in compagnia di un ottimo bicchiere di pinot noir. Un piatto sicuramente sottovalutato, relativamente semplice da preparare e dal costo molto limitato, ma che vi darà enormi soddisfazioni.