Eh si. Il tiramisù è forse uno dei piatti di maggior disputa in Italia, ognuno ne reclama l’origine e ognuno pensa di farlo in modo impeccabile, ci sono i fan dei pavesini e dei savoiardi e c’è chi mette solo i tuorli e non i bianchi. L’unica certezza è che, aldilà degli ingredienti scelti, la preparazione in casa del tiramisù è estremamente semplice e batte in modo inequivocabile tutti i tiramisù che troverete nei bar o in molti ristoranti.
Un grandissimo classico della cucina americana, più precisamente newyorkese. Le origini sono dibattute ma sicuramente c’entra qualcuno che di cognome fa Benedict ed esiste la possibilità che la ricetta sia nata per curare una colossale sbornia. Quel che è certo, è che stiamo parlando di un grande piatto, con molte varianti ma due basi solidissime: l’uovo in camicia (o ‘poche’) e la salsa olandese.
Quanti ricordi i miei primi pancakes in un diner a New York seduto al bancone con una tazza di caffè filtrato. Erano giganti, con la panna montata e le gocce di cioccolato fondente. Mi ero ripromesso di imparare a farli da solo e ho sempre provato una certa repulsione verso quei mix preparati per pancakes quando la ricetta è così semplice e basilare che chiunque può gustarli dalla propria cucina di casa insieme a della frutta e una bella tazza di caffè.
Come può un piatto con tre ingredienti essere così complicato? Non fatevi ingannare, è un piatto estremamente sfidante da fare nonostante tutto: il rischio di trovarsi grumi di formaggio sparsi per il piatto è infatti altissimo, così come il rischio di trovarsi una pappetta liquida biancastra. È un piatto che solo dopo averlo provato decine di volte comincerà a darvi soddisfazioni. La ricerca della perfezione richiede disciplina e perseveranza: sbaglierete tante volte ma quando comincerete a capire...
Regola numero uno in cucina: non si butta via niente. Quando ho un po’ di pane vecchio e dello speck dal mio fornitore in Alto Adige, allora non mi resta altro che preparare i classicissimi canederli allo speck. Piatto best seller di ogni baita che si rispetti nelle nostre montagne. Piatto povero e con pochi ingredienti, ma che, come sempre, regala grandi emozioni sia come primo piatto che come contorno servito insieme a delle salsicce, a del gulasch di manzo o anche a delle puntine di maiale.
Gi asparagi sono sinonimo di primavera. Dai primi di marzo cominciano a comparire su qualsiasi bancarella del mercato in quantità assurde. Per me significa cominciare a pensare a quali piatti possano valorizzarli di più. Il risotto sicuramente è uno dei capisaldi. Questa ricetta è fatta con gli asparagi verdi ma anche gli asparagi bianchi possono essere una valida alternativa.
È un piatto che divide. C'è chi vuole lessare il vitello e c'è chi lo vuole arrostire, chi lo vuole tagliare molto sottile con l'affettatrice e chi lo vuole tagliare al coltello un po' più spesso, chi usa la maionese già pronta per la salsa tonnata e chi usa uova sode. Rimane il fatto che salsa tonnata è uno dei grandi patrimoni che il Piemonte ha lasciato al mondo. Non ne basterà mai.
Da piccolo ho vinto un campionato di costolette alla milanese: non so quante ne ho mangiate, so solo che non ero stato benissimo quella notte. Ma l’amore per la ‘milanese’ è qualcosa che va molto indietro nel tempo. Negli anni ho imparato a cucinarla (non è facile) e a rispettarla molto di più, e soprattutto ad usare gli ingredienti ideali per farne un piatto eccezionale. C’è tempo per discutere sulle origini della costoletta, sui paragoni con la Wienerschnitzel: in questo momento bisogna solo capire come prepararla.
Il cheeseburger perfetto è una forma d'arte, ed esiste solo grazie a un panino perfetto, e il panino perfetto non si compra al supermercato, ma si prepara in casa. Quando avremo tempo e voglia di preparare il pane in casa, allora potremo cimentarci nella preparazione del cheeseburger perfetto. E ci mancheranno solo un paio di cose, a parte un ottimo taglio di carne non troppo magro, servirà una composta di cipolle caramellate, una salsina che prepareremo al momento, e ovviamente le patatine fritte fatte in casa. Il resto è storia.
Ci sono pochi piatti che ti risolvono le giornate come una frittura di pesce. Tutto svanisce all’improvviso dopo aver addentato un pezzo di calamaro croccante con un bicchiere di vino bianco. Come tutte le ricette con pochi ingredienti basta qualche accorgimento per rendere il piatto infallibile, a partire dal procurarsi un calamaro freschissimo.
È un piatto che profuma di estate con tutti i sapori della nostra terra. È anche un piatto estremamente semplice da preparare. Si può preparare con qualsiasi filetto di un buon pesce bianco, dal merluzzo all’orata, dal branzino al nasello e con ingredienti che dovremmo avere tutti i giorni nel nostro frigorifero. È un piatto che impressionerà per la sua freschezza e per la bellezza dell’impiattamento con colori molto vivaci e sapori inconfondibili. Nel caso vi avanzassero un paio di filetti di merluzzo dalla frittura della sera precedente allora non avrete scelta migliore. Il cartoccio poi è straordinario sia per l’effetto visivo del risultato finale ma soprattutto per conservare tutti i sapori in cottura e rilasciarli direttamente nel piatto.
Uno dei piccoli piaceri della vita è avere il tempo e la voglia di andare presto di mattina ai mercati rionali e guardare cosa offrono di bello i vari banchi. Mi faccio attrarre spesso dal colore del tonno. Quando è fresco direttamente dal mercato è impareggiabile, verifichiamo sempre che sia stato abbattuto visto che per questo piatto deve essere lievemente scottato, poi con l’accompagnamento di una crema alla mozzarella di bufala insaporita con il wasabi e una salsa al prezzemolo, il risultato sarà di assoluto godimento.
Ognuno è cresciuto con la propria variante di polpette. Ed è giusto così. C'è chi adora quelle al sugo, chi le vuole fritte e chi al forno, chi le vuole piatte e grandi e chi piccoline e rotonde. È un piatto talmente flessibile che può essere definito uno svuota frigo. Proprio per questo non potrei mai mangiarle in un ristorante a) perché nessuno le fa buone come le mie e b) perché nessuno saprà mai cosa ci hanno messo dentro. C’è una cosa che accomuna tutti. Le polpette non bastano mai, bisogna tenere conto di circa sette-otto polpette a commensale solamente per un aperitivo. Sbizzarritevi tra manzo, maiale, vitello, agnello: non esiste una regola. Provatele.
Il roast beef è uno di quei piatti che fatto in casa con i dovuti accorgimenti verrà sempre (e dico sempre) più buono di qualsiasi versione che troverai in un ristorante. Come in molti casi quando si parla di cucina conta moltissimo avere una materia prima di alta qualità e con una cottura che rispetti totalmente il prodotto che avete scelto. Gli ingredienti sono pochi, il tempo di cottura è relativamente veloce, e il risultato sarà eccezionale. State lontano dai roast beef dei bar!
Poche cose stimolano la mia immaginazione e il mio appetito come la pelle croccante di un petto d’anatra scottato in padella. L’anatra è spesso un animale poco utilizzato e sottovalutato nelle cucine non professionali, ed è un grandissimo peccato visto il sapore, la sua duttilità di utilizzo, semplicità di preparazione e, oltretutto, costi del prodotto molto contenuti rispetto ad animali ‘concorrenti’.
Un piatto fumante, temperatura esterna intorno ai -10°, una splendida vista sulle dolomiti, e tanta voglia di avere un pasto caldo dopo un paio di ore di sciate: ecco cosa rappresenta per me la zuppa di gulasch (o gulaschsuppe in tedesco) in poche parole. Il manzo stufato si sposa benissimo con il sapore forte della paprika affumicata per un piatto che quasi assomiglia a un comfort food invernale. Come ogni zuppa che si rispetti bisognerà avere molta pazienza, rispettare gli ingredienti e lasciare che il calore faccia il proprio lavoro.
Ogni volta che vado in pescheria e vedo i moscardini penso sempre a questa ricetta. Semplice e veloce, con pochi ingredienti selezionati: della serie mettiamo tutto in una bella cocotte di terracotta, scaldiamo gli ingredienti e aspettiamo la magia. È un ottimo primo piatto che complementa qualsiasi secondo di pesce che andremo a preparare, ovviamente più indicato per le giornate più fredde, e richiede una bella dose di paprika e peperoncino per rendere al meglio.
Non c’è niente di meglio in una serata di autunno di una zuppa di cipolle alla francese, dentro una cocotte di ceramica, per richiamare l’atmosfera di un bistrot parigino, in compagnia di un ottimo bicchiere di pinot noir. Un piatto sicuramente sottovalutato, relativamente semplice da preparare e dal costo molto limitato, ma che vi darà enormi soddisfazioni.